Anna Pioli
Anna Pioli in Claudi nasce a Serrapetrona il 28 marzo 1894 da Giuseppe Pioli e Maria Sacchetti. Di spirito solitario e malinconico, trascorre la sua infanzia nella solitudine delle colline marchigiane che incomincia a riprodurre nei suoi quaderni scolastici. Frequenta a Camerino il Liceo Classico “Costanza Varano”. Nel settembre del 1913 si sposa con Adolfo Claudi da cui ha tre figli. Nonostante il matrimonio con un uomo di età maggiore, Anna Claudi continua a esercitare la sua attività pittorica grazie all’incoraggiamento del marito e alla conoscenza di Mario Adami – affreschista romano attivo nell’Italia centrale e amico dell’impressionista francese Pierre-Auguste Renoir – da cui apprende la tecnica del ritratto e dell’affresco. Nel 1936 alcuni suoi dipinti vengono esposti a Trento e Ancona, a cui seguiranno le esposizioni nel 1937 a Parigi e nel 1939 a Macerata. Nel 1939 decide di spostarsi definitivamente a Roma, insieme ai figli Vittorio e Dina. Il trasferimento della famiglia nella Capitale permette alla pittrice di conoscere alcuni importanti medici dell’ambiente romano e di acquistare la casa di cura“Villa Bianca Maria”. Durante la Seconda guerra mondiale, la clinica diede sostegno all’attività partigiana dal 1943 al 1944 aiutando anche gli ebrei scampati ai rastrellamenti nazifascisti. Dopo la fine del conflitto, l’attività artistica di Anna Claudi riprende nel giugno del 1950, partecipando all’esposizione romana de “La Finestra”. Nel dicembre del 1954, ritorna a Parigi e sotto la supervisione del gallerista milanese Stefano Cairola, viene organizzata all’“Odeon” una sua mostra personale. Nel marzo del 1955, espone, alla presenza del re Umberto II, alcune sue opere nelle sale di “Palazzo Foz” a Lisbona. Negli anni seguenti tiene altre mostre a Forlì, Milano, Cantù, Arezzo, Bari, Anversa e Vichy. Anna Claudi muore a Roma il 12 maggio 1976. Il critico d’arte Libero de Libero vuole omaggiarne la memoria pubblicando Anna Claudi, un catalogo con alcune delle sue opere più significative (cfr. L. De Libero (a cura di), Anna Claudi, Silvana Editoriale d’Arte, Milano 1976).