1 novembre – 10 dicembre 2017 – Anna Claudi a San Paolo – Brasile
La Mostra “Favole pittoriche di Anna Claudi” a San Paolo del Brasile
Il presidente della Fondazione Claudi e del Centro studi Marche (CeSMA), professor Massimo Ciambotti, ha presenziato all’inaugurazione della mostra “Favole pittoriche di Anna Claudi” tenutasi il 1° novembre a San Paolo del Brasile nella bellissima sede dell’Istituto Italiano di Cultura. Alla cerimonia hanno partecipato, oltre al prof. Ciambotti, anche il Direttore dello stesso Istituto, dott. Renato Poma, la direttrice del CeSMA, Pina Gentili, nonché il Cav. Giuseppe Bezzi, originario di Tolentino e ora presidente dell’Associazione dei Marchigiani in Brasile, il quale ha collaborato fattivamente all’iniziativa.
Sono stati proprio i marchigiani residenti a San Paolo a richiedere con forza la mostra prima che questa rientrasse in Italia dal Sudamerica. L’esposizione delle opere di Anna Claudi in Brasile fa seguito, infatti, a quelle di Serrapetrona (2012), Roma, Praga, Stoccarda e – da ultimo – in Argentina (Rosario, Tigre e Buonos Aires) e in Uruguay (Montevideo). Il successo della mostra in terra sudamericana è testimoniato dalle migliaia di visitatori che hanno potuto apprezzare la vena artistica di questa pittrice marchigiana. La mostra era visitabile fino al 10 dicembre 2017.
Nel contesto dell’inaugurazione si è tenuto un importante avvenimento culturale, cioè la presentazione – per la prima volta in terra brasiliana – del libro “Mio vivente amor di poesia” (Lettere di Ungaretti a Bruna Bianco), con la partecipazione di Francesca Cricelli e gli interventi del poeta Davide Rondoni e dei professori Mauricio Santana Dias e Lucia Wataghin dell’Università di San Paolo.
L’importanza dell’evento è legata al fatto che Giuseppe Ungaretti conobbe Bruna Bianco durante l’estate del 1966 proprio a San Paolo del Brasile. La Bianco era una giovane di ventisei anni originaria delle Langhe, trasferitasi in Brasile per seguire il padre negli impegni lavorativi. L’incontro fortuito travolse i due in una tempestosa e struggente storia d’amore. Nulla valse a frenare la grande passione tra l’affermato poeta e la studentessa: né le smisurate distanze geografiche, né la differenza d’età di oltre mezzo secolo. Bruna Bianco, oggi settantasettenne, ha deciso di restituire al mondo il ricordo ancora luminoso e profondo di una grande passione, consegnando alla Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori un ricco epistolario costituito da circa quattrocento esemplari. Sono state selezionate e pubblicate, a distanza di cinquant’anni, alcune tra le commoventi Lettere a Bruna (Mondadori, a cura di Silvio Ramat) che l’attempato poeta indirizzò al suo estremo (e più grande) amore.